VESCO sac. Aristide, scrittore

nato a Mercenasco (Torino-Italia) il 26 ott. 1922; prof. a Pinerolo il 28 ott. 1938; sac. a Torino il 2 luglio 1950; + a Gressoney il 9 luglio 1966.

Fece gli studi di filosofia alla facoltà salesiana del "Rebaudengo ", e per le eccezionali doti di intelligenza fu mandato a Roma, alla Gregoriana, per la teologia. Ma una lunga malattia lo costrinse a un forzato riposo: in questo tempo fu redattore e collaboratore de L'Amico della Gioventù (Catania), che si stampava a Roma (tipografia vaticana). Poi, ordinato sacerdote a Torino, fu designato al Liceo di Valsalice (1950), prima come insegnante poi anche come catechista degli esterni e semiconvittori: e là rimase fino alla tragica morte.

Intelligenza vivida e aperta, lucida e ordinata, amore della verità più che del sapere, una volontà sicura, un'umanità calda e ricca, tutto mise al servizio della sua missione di sacerdote e di salesiano. Rigorosamente scientifico e preciso nell'insegnamento, collocava la verità nella visione cristiana del mondo e ne deduceva i rapporti con la vita. Don Vesco mirava a formare nei giovani degli uomini di fede; di qui le molteplici iniziative pastorali, due gruppi del Vangelo, il circolo degli esterni, incontri di spiritualità entro e fuori l'istituto.

Fu un lavoratore eccezionale: accanto alla scuola (cattedra di filosofia e storia e l'insegnamento della religione) il ministero pastorale e l'apostolato della penna. Scriveva articoli per Il Nostro Tempo, L'Italia, L'Osservatore Romano; dirigeva tre collane della SEI di grande impegno: la collana narrativa "Il Graal ", che raggiunse una quarantina di volumi; la collana di spiritualità e di testimonianza cristiana "La Scala di Giacobbe "; ed erano usciti i primi volumi della collana "Cultura viva ", saggi attuali di cultura cristiana a servizio dell'uomo. Era stato l'iniziatore fortunato di Meridiano 12 (nuova serie di Letture Cattoliche), di cui fu direttore per alcuni anni. Per l'indiscusso successo di queste sue iniziative editoriali aveva già ricevuto la nomina a Direttore Editoriale della SEI. Morì tragicamente in montagna, sopra Gressoney la Trinité, mentre accompagnava in gita alcuni giovani liceisti, riuniti in un cenacolo di spirituale amicizia.