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# NAMUNCURA Zeffirino, aspirante salesiano, servo di Dio

nato a Chimpay (Patagonia-Argentina) il 26 agosto 1886; +a Roma l’11 maggio 1905. Figlio del cacico Emanuele Namuncurà, visse allo stato semiselvaggio fino agli undici anni.

Nel 1897 fu accolto nel collegio salesiano Pio IX di Buenos Aires e si diede tutto a imitare Domenico Savio, il santo allievo di don Bosco. Di carattere aperto, sincero, amante della pietà e specialmente dell’Eucaristia, divenne ben presto esempio a tutti di mitezza, di osservanza e di studio indefesso.
Nel 1903 andò a Viedma con mons. Cagliero, che l’anno seguente lo accompagnò in Italia, dove fu ricevuto in udienza privata da san Pio X. Studiò all’Oratorio di Valdocco di Torino e poi a Frascati, col desiderio di divenire prete salesiano per la redenzione dei suoi fratelli. Morì a Roma nell’ospedale dell’Isola Tiberina nel 1905. Nel 1924 i suoi resti mortali furono trasportati a Fortin Mercedes in Argentina. Diffusasi la fama della sua santità, fu iniziato il processo diocesano nel 1944, e il processo apostolico presso la Sacra Congregazione dei Riti nel 1956.
Egli è raffigurato accanto a san Giovanni Bosco, con san Domenico Savio, come simbolo delle conquiste missionarie salesiane, nel gruppo statuario del Canonica che si trova sopra la statua bronzea di san Pietro e sopra il medaglione di Pio IX nel massimo tempio della cristianità.

Bibliografia

— L. Castano, Zeffirino Namuncurà, Torino, LDC, 1946, pp. 138.
— L. Pedemonte, Zeferino Namuncurà, Bahìa Blanca, Tip. La Pietad, pp. 60.

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